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Saldatura e rischio chimico
  • Dicembre 23, 2020
  • Innotech

La saldatura è una delle attività più rischiose che si svolgono in un’autofficina; i rischi per le vie respiratorie sono spesso sottovalutati dai lavoratori, non avendo effetti immediatamente visibili e che possono manifestarsi nel lungo periodo.

COS’É LA SALDATURA?

La saldatura è un processo di congiunzione tra parti metalliche attraverso l’utilizzo di calore e pressione. Esistono nell’industria più di 80 tipi differenti di processi di saldatura tra cui :

  • Saldatura alla fiamma ossiacetilenica
  • Saldatura ad arco con elettrodi rivestiti
  • Saldatura ad arco sommerso
  • Saldatura a filo continuo (MIG o MAG) con protezione di gas (Inerte es. argon o Attivo es. CO2 ).
  • Saldatura con elettrodo infusibile e protezione di gas (TIG)
  • Saldatura al laser

QUALI SONO I RISCHI?

Il rischio chimico della saldatura deriva principalmente dallo sviluppo di fumi, che sono caratterizzati da miscele complesse di più di cinquanta agenti chimici organici e inorganici. L’esposizione a tali agenti è dunque dannosa non solo per le loro caratteristiche intrinseche, siano essi in forma solida, liquida o gassosa, ma anche per gli  effetti nocivi sulla salute del lavoratore o di chiunque si trovi in quell’ambiente. Oltretutto tali agenti chimici vengono assorbiti dal corpo non solo per inalazione, ma anche attraverso pelle e/o occhi o mangiando e bevendo con le mani sporche.

Il rischio più rilevante connesso ai fumi di saldatura è rappresentato dalla presenza, nei fumi, di metalli allo stato di vapore o di fine particolato (ferro in quantità preponderante; manganese, nichel, cromo in percentuali significative; zinco, piombo, silicio, titanio, alluminio, cadmio, molibdeno, vanadio, niobio, cobalto, tungsteno, rame, berillio, antimonio in quantità molto basse o solo in tracce).

Riguardo al rischio di saldatura, il Decreto n. 10033 della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha approvato un documento che affronta il problema del rischio chimico e cancerogeno della saldatura dei metalli. È possibile affermare infatti che “la composizione e la concentrazione dei relativi agenti chimici presenti nei fumi di saldatura sono strettamente dipendenti dal materiale che viene saldato, dalla composizione dell’elettrodo, dall’eventuale materiale d’apporto e da sostanze che eventualmente sono presenti, anche in forma di contaminanti, sulle superfici del manufatto da saldare”.

La qualità e quantità nella composizione dei fumi varia in base al punto di emissione; di questo bisogna tener conto nel momento in cui si effettua una valutazione dei rischi legati ad esposizioni indirette. Le concentrazioni più elevate sono in prossimità del punto di saldatura, mentre decrescono all’aumentare della distanza.

COME LAVORARE IN UN AMBIENTE SICURO?

Prevenzione e protezione sono i due principi fondanti per lavorare in un ambiente sicuro da qualsiasi tipologia di rischio.

È possibile prevenire il rischio chimico di saldatura andando innanzitutto a minimizzare i fumi che si possono generare durante le lavorazioni e sostituendo tutte le sostanze utilizzate con agenti meno tossici.

Questo ovviamente non basta. Bisognerà munirsi di sistemi di protezione e di accorgimenti pratici e organizzativi affinché si possa creare un ambiente di lavoro sicuro. È necessario dunque provvedere all’installazione di:

  • Sistemi di ventilazione forzata attraverso sistemi di estrazione e diluizione dell’aria
  • Impianti di aspirazione localizzata in prossimità del punto di emissione dei fumi e dunque del punto di saldatura, per ridurre al minimo la dispersione di particelle fini nell’ambiente.

Tali sistemi necessitano di manutenzione, pulizia e verifica periodica per poter funzionare correttamente, ma sono fondamentali per costruire un ottimo ed efficace sistema di prevenzione del rischio.

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